Un nuovo modo di produrre, condividere e risparmiare energia
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) stanno rivoluzionando il modo in cui cittadini, imprese ed enti pubblici accedono all’energia. Si tratta di un modello collaborativo che permette ai membri di produrre energia da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e condividerla localmente. Un’idea semplice ma potente: ridurre i costi, abbattere le emissioni e rafforzare la coesione sociale.
Perché aderire a una CER conviene anche ai privati cittadini?
- Riduzione costi energetici
- Maggiore indipendenza dai fornitori tradizionali
- Incentivi statali erogati dal GSE (in base al D.lgs. 199/2021)
- Contributo attivo alla transizione ecologica
Un’opportunità strategica per aziende e pubbliche amministrazioni
Il crescente interesse delle imprese verso le comunità energetiche rinnovabili è testimoniato da eventi come quello organizzato il 10 aprile 2025 dalla Fondazione Koiné a Padova, al quale SICE ha partecipato. Durante l’incontro, sono stati approfonditi aspetti giuridici, tecnici e operativi delle CER, evidenziando le opportunità concrete per le aziende nel contesto della transizione energetica.
Cosa sono le CER secondo la normativa italiana ed europea
Le CER sono regolamentate dal D.lgs. 199/2021, in attuazione della Direttiva UE RED II. Devono essere costituite da almeno due membri (tra cittadini, PMI, enti pubblici) e condividere energia rinnovabile prodotta localmente tramite la rete di distribuzione esistente. Il perimetro è attualmente definito su base di cabina primaria.
Vantaggi per la partecipazione a una comunità energetica
- Fiscalità agevolata e incentivi GSE: fino a 100 €/MWh condiviso, a seconda del
contesto geografico (fonte: GSE, guida operativa 2024) - Corporate social responsibility (CSR): partecipare a una CER migliora l’immagine
aziendale e contribuisce agli obiettivi ESG - Piani energetici personalizzati: le CER offrono maggiore flessibilità nella gestione dei
consumi e della produzione - Ritorno economico a lungo termine: riduzione dei costi energetici strutturali grazie
alla condivisione e all’autoconsumo collettivo - Coinvolgimento diretto dei cittadini e lotta alla povertà energetica
- Possibilità di rigenerare aree urbane installando impianti rinnovabili su edifici pubblici
- Accesso a bandi PNRR e fondi europei dedicati
Aspetti tecnici e gestionali
- Struttura giuridica: Le CER possono essere costituite come associazioni,
cooperative o enti del terzo settore - Gestione e monitoraggio: è necessaria una corretta e continuativa gestione dei
flussi energetici, coordinata da un Energy Community Manager. - Misurazione e incentivi: basata sul concetto di energia condivisa calcolata su base
oraria
Case Studies: PMI con impianto fotovoltaico da 1 MWp
Una piccola impresa ha installato un impianto fotovoltaico da 1 MWp a terra, senza beneficiare dell’autoconsumo fisico. I consumi aziendali, concentrati nelle ore diurne, hanno permesso un autoconsumo a distanza pari al 78% dell’energia immessa, dimostrando l’efficacia delle CER anche per le PMI.
Conclusione
Le comunità energetiche rappresentano una svolta concreta nella transizione energetica italiana. Sono strumenti inclusivi, vantaggiosi e ormai maturi anche per un’adozione su larga scala, sia dal punto di vista economico che tecnico. Se sei un’impresa o un ente pubblico, questo è il momento giusto per entrare nel futuro dell’energia.